Questione di sinergie

Grazie a Marco Pratellesi vi segnalo uno spunto interessanti per riflettere sul futuro del giornalismo maistream.
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Mentre il mondo dell'editoria giornalistica continua a sentenziare la crisi dei quotidiani, con una fuga di lettori e una pardita di credibilità, c'è anche chi esce dal coro...
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Si tratta di Marcel Hoes, responsabile marketing di Wan (World Association of Newspaper), che ha presentato i dati di una ricerca sugli ultimi cinque anni presentata a Milano insieme ai vertici di Atex, gruppo inglese che fornisce servizi e soluzioni informatiche per il settore editoriale. Secondo Hoes, negli ultimi 5 anni la circolazione dei quotidiani sarebbe cresciuta addirittura dell'8,7%, toccando i 510 milioni di copie, 551 se si considera anche il circuito virtuoso della free press.
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E le entrate pubblicitarie? Hoes va controcorrente anche in questo caso. Mentre tutti proclamano il successo dell'on line e (stavolta soltanto alcuni) si preparano ad abbandonare la carta per il Web, il marketing man della Wan sostiene che nel 2006 quotidiani e riviste hanno totalizzato il 42,3% della raccolta, mentre Internet si è attestata su un modesto 5,7%. Soltanto entro il 2010 Internet dovrebbe salire al 20% compensando il calo dei giornali a mezzo stampa di un 15% circa.
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Insomma, altro che Capital Times o febbre da bit...i quotidiani sono sì attanagliati da una crisi ormai radicata, ma secondo la ricerca della Wan tengono botta benissimo, sia in temrini di copie vendute che di entrate pubblicitarie. Dunque, se qualcuno lo mettesse in dubbio, ancora una valida prova che la sinergia - e non la sostituzione - è la via più plausibile da percorrere da parte del classic journalism e dell'editoria in generale.
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